lunedì 18 aprile 2011

I tavoli neri di Leo Lionni

Leo Lionni

Leo Lionni è scomparso da quasi dodici anni (si era nell'ottobre del 1999) ma  le storie che Babalibri va ancora ripubblicando ci aiutano a sentirlo più vicino che mai.
Adesso poi, dopo la grande mostra che Minimondi gli ha dedicato due anni fa, arriva la retrospettiva genovese organizzata da Sergio Noberini al Museo Luzzati, che permetterà, sopratutto ai più giovani, di rivisitare l'opera di questo straordinario protagonista dell'arte visiva del XX secolo.

Il Giardino immaginario in Giappone
La mostra ( Leo Lionni, libri, cinema, design) sarà, a quanto anticipato, ricca e, se non esaustiva dell'opera di Leo, certo largamente rappresentativa. Con l'intelaiatura dell'esposizione di Parma e con alcune nuove 'presenze' significative quale, ad esempio, il grande Giardino immaginario che forse, dell'artista, resta la scultura più significativa.
Poi le opere grafiche, sopratutto degli anni cinquanta (gli stampati per Olivetti of America, i manifesti e i libri) fino ad arrivare all'attività per i bambini che è comunque uno dei più conosciuti approdi della sua vita professionale. A questo proposito Antonella Abbatiello ha messo a disposizione le tavole che sono servite alla preparazione dei cinque film di animazione dell'artista (con Giulio Gianini).

Alessandro e il topo meccanico

I tavoli neri

Momento importante dell'esposizione saranno alcune tele, disegnate da Lionni all'inizio degli anni novanta, dedicate ai 'tavoli neri'.
 L'avventura grafica dei tavoli neri nasce da un ricordo d'infanzia:('Perchè un tavolo nero?- chiede la mamma di Leo. 'Perchè sul nero i colori sono tutti più belli!'). Il tavolo ha, infatti, una fortissima ed esemplare valenza simbolica. Intorno al tavolo i commensali possono spezzare insieme il pane e, sempre attorno al tavolo, possono riunirsi i cospiratori. Nei quadri di Lionni però l'attenzione si sposta dal contenitore al contenuto. Cosa poggiare quindi, seguendo le indicazioni dell'aneddoto, sul tavolo nero, perchè i colori siano più belli se non le esperienze e le emozioni artistiche di più di mezzo secolo vissuto da protagonista della cultura visiva? Lionni muove dunque il suo grande tavolo come una 'gabbia' d'impaginato e su di essa allinea ricordi lontani e emozioni vicine: un camaleonte immerso in un paesaggio 'parallelo', frammenti di botanica elementare e un'aerea nostalgia di musica. E poi, naturalmente, ritratti immaginari e gesti colorati, forme geometriche e matasse di fili, stelle filanti e stelle comete, senza soluzione di continuità né cedimenti nel trapasso tra l'ardore passionale della pittura e la razionalità del design. 

I dipinti di Leo Lionni, poggiati sul tavolo nero, non ci appaiono quindi solo come l'affiorare del ricordo ma quasi come un'abbozzata dichiarazione di poetica. Dai 'tavoli' emergono nette, infatti, le ragioni della pittura e del design di Lionni, le sue razionalità di progetto e le sue voglie di fantasia, il rapporto complesso con la narrazione per l'infanzia e quello, ancor più complesso, con la cultura dei suoi tempi (tutti i suoi tempi) artistici e progettuali. I tavoli neri diventano quasi riassunto, chiave di lettura privilegiata per osservare il pensiero di Leo Lionni e la sua traduzione in pittura e arte.





Inaugurazione: giovedì 21 aprile 2011 ore 17.30

interverranno:
Aldo Colonetti, Flavio Costantini, Gillo Dorfles, Andrea Rauch


Museo Luzzati a Porta Siberia, Genova.


La mostra sarà visitabile fino al 26 giugno 2011
Catalogo: Babalibri

2 commenti:

  1. Purtroppo giovedi sono di servizio. Spero di poter visitare la mostra in seguito, una grande occasione l'incontro con due grandi maestri Lionni e Luzzati.

    Complimenti per il blog e' veramente utile e piacevole a leggersi

    Patrizia de Pasquale

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  2. al museo luzzati di genova organizzano sempre mostre e laboratori interessantissimi! sono iscritta alla loro newsletter e ogni volta che la ricevo soffro un pò di non poterci andare.
    ma stavolta lionni non posso farmelo scappare!

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