domenica 1 aprile 2012

Libri recuperati. 17. Italianità

Libri che non avevamo segnalato perché il nostro blog non esisteva ancora. Libri che abbiamo segnalato altrove. Libri che meritano comunque di essere segnalati e ricordati. Libri mai usciti in Italia. Libri memorabili per testi e immagini. Libri.


17. Giulio Iacchetti. Italianità

Qual è dunque il simbolo dell’italianità vera? O i simboli, naturalmente, ammesso che ve ne siano più d’uno? Non rispondete Dante o Manzoni, non rispondete la bandiera dai tre colori, non rispondete Pulcinella o la pizza o il mandolino. Sareste fuori strada! Il 'diavolo', secondo Giulio Iacchetti, si nasconde nelle pieghe del particolare e quindi è più facile che tracce essenziali di italianità si trovino nell’odore di mandorle amare della Coccoina, oppure in un giornaletto di Diabolik o in una fetta di pane e Nutella. O in una tazzina di caffè preparata con la Moka Bialetti, quella dell’omino coi baffi.

Il libro di Iacchetti (Italianità, con i disegni di Ale+Ale, edizioni Corraini, euro 15,00) propone dunque un’Italia vista dal basso, nelle cose piccine di ogni giorno, un’Italia della nostalgia e della memoria, quella che cementa davvero la nazione, che non si veste, soltanto o perlopiù, di retorica. È l’Italia che sostituisce l’inno di Mameli con la Canzone del Sole di Lucio Battisti (“Oh mare nero, mare nero, mare nero… ricordate?!) e che conserva comunque, insieme ad un ipertrofico immaginario collettivo, una memoria privata e individuale. Ognuno dei testimoni interpellati nel libro ricorda e celebra una propria Italia, sia quella della bicicletta Graziella o quella del doppio brodo Star, quella della Coppa del nonno o quella del ragionier Fantozzi. L’idea di Nazione prende sostanza da queste preziose testimonianze, da questo personalissimo modernariato minimo, dalle parole crociate della Settimana enigmistica e dalla ‘mosca’ della Sambuca Molinari.



Nutella, Ale+Ale

Molte di queste immagini e storie di prodotto e di società, nel corso del tempo hanno cambiato direzione, si sono modernizzate, per così dire, hanno rifatto il proprio look. Ma nel ricordo sono rimaste immutabili. E vanno ad aggiungersi a tutte le altre icone che mancano in questo libro ma che non è certo possibile ignorare o rimuovere: le biciclette Bianchi, il brandy Martinazzi, il confetto Falqui, la dolce Euchessina, la Cinquecento, il Sesto Caio Baccelli, il Centerbe, Tiramolla figlio del caucciù e della colla, l’Idrolitina, la Citrosodina, il registratore Gelosino, il trenino elettrico Rivarossi…
Giovanni Gandini ne avrebbe avute da dire e di ognuna di esse, icone della peculiare italianità di ognuno, avrebbe potuto recitare il catalogo completo.



Doppio brodo Star, Ale+Ale

Le cose del buon tempo antico, quasi un giochetto dell’amarcord casareccio. A meno che ormai, a far da collante all’idea di nazione e alle sue memorie simboliche, non siano rimasti che i tronisti e le veline, gli yoghurt col nome di medicinale e le tariffe scontate Tim o Vodaphone.
Meglio, allora, molto meglio riandare a quando i mulini erano bianchi e si poteva trovare un pupazzetto di plastica nel Tide, un puffo nell'ovetto Kinder o vincere, a forza di spalmar formaggini, il gonfiabile della Mucca Carolina…

Giulio Iacchetti, Italianità, con i disegni di Ale+Ale, edizioni Corraini, 2008. euro 15,00

1 commento:

  1. Negli anni 60" la Mucca Carolina gonfiabile, veniva lanciata da aerei pubblicitari sulle spiagge del Cesenate.
    I bagnanti, adulti e bambini si contendevano l'ambito regalo, e se il vento spingeva al largo, qualcuno rischiava di affogare!
    Fù lì che bambino capii che il mare e la pubblicità vanno capiti e rispettati perchè possono essere pericolosi.

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