venerdì 6 aprile 2012

Ponzi e Gottardo in mostra

Gran momento per due dei talenti giovani (non vogliamo dire ‘emergenti’ perché Emiliano Ponzi e Alessandro Gottardo sono già abbondantemente ‘emersi’) dell’illustrazione italiana.


Emiliano Ponzi

La prossima settimana (12 aprile), infatti, Emiliano Ponzi espone i suoi disegni a New York, nella sede di Manhattan del più che prestigioso New York Times, presentato da Nicholas Blechman, art director della Book Review di quella rivista, e l’occasione è forse importante per fare il punto su un artista che, in poco più di dieci anni, si è saputo imporre sulla scena internazionale con committenze ghiotte e importantissime (Repubblica, Le Monde, New York Times…) e ha fatto incetta di premi (Gold medals alla Society of Illustrators di New York, ad esempio).

Emiliano Ponzi

Emiliano Ponzi

Parallelo il cammino di Alessandro Gottardo (Shout) che il 15 di Aprile chiuderà la sua mostra personale al Pan di Napoli, cui ha dedicato una serie di serigrafie incentrate sul mare e la vela, in occasione dell’America's Cup.
La mostra, che naturalmente comprende le migliori illustrazioni di Shout, è stata organizzata da Francesca Di Transo per l’Associazione Hde, che opera ormai da anni, in Piazzetta del Nilo, con impegno e risultati notevoli.


Alessandro Gottardo

Alessandro Gottardo

Alessandro Gottardo

È forse riduttivo esaminare e commentare insieme l’opera dei due artisti ma gli elementi simili tendono a diventare ‘stile’ e quindi facilitano l’analisi. Entrambi infatti semplificano al massimo il loro segno, con campiture piatte e delicate che privilegiano, assai spesso, toni ‘spenti’ e non aggressivi. Entrambi sembrano prediligere i campi lunghi con gli elementi principali del disegno quasi in subordine rispetto al quadro generale. Entrambi però si affidano ad un cortocircuito narrativo di natura suggestiva, sempre in modo mai sfacciatamente aggressivo, delicato semmai, a volte misterioso. Tavole che chiedono, in ogni caso, partecipazione emotiva, che vanno guardate con attenzione per afferrarne il senso e, spesso, l’humour sottile.

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