lunedì 21 maggio 2012

Janet la storta

Proprio mentre stavamo pubblicando i risultati del Premio Andersen 2012 il postino ci ha consegnato due novità edite da Orecchio Acerbo. Uno dei libri è un bel racconto di Robert Louis Stevenson centrato, come spesso capita a quel grande, sull’ambiguità tra bene e male: Janet, la storta. Autore dei disegni del libro, che continua la collana Lampi light, Maurizio Quarello che, guarda caso, è anche l’illustratore vincitore del Premio Andersen di quest’anno.


Premio meritatissimo, vien fatto di dire, perché Quarello, bravo sempre, nell’ultimo anno ha infilato, una dietro l’altra, delle vere e proprie perle editoriali, dall’Autobus di Rosa, a Effetti collaterali, al Grande cavallo blu, tutti editi, in Italia, dal solito Orecchio Acerbo, che aggiunge, alla grande qualità che sempre lo distingue, anche questa medaglietta.

Il racconto di Stevenson ci dà conto dell’avventura del reverendo Soulis che si rifugia negli universi della ragione e rifiuta di credere che quella creatura storpia e storta, Janet appunto, sia una strega posseduta dal maligno, come tutti credono di sapere. Il parroco dovrà purtroppo ricredersi alla fine del racconto quando vedrà con i suoi occhi che il demonio, dentro di lei, esiste davvero.


Un racconto inquietante, questo di Stevenson, che Quarello affronta con disegni di taglio quasi cinematografico. Atmosfere cupe, fantasie in bianco e nero, prospettive inconsuete, tratti caricaturali di sapore acido. L’uomo 'nero' che ha posseduto Janet porta una maschera da commedia dell’arte e ha zampe di gallina, ma è paurosamente appollaiato sulla lapide di una tomba e agita il corpo di Janet come fosse una marionetta. In cima ad una scala buia un corpo impiccato si muove indistinto nel buio; Janet non ha più volto, ma solo tenebra.


Il male esiste, dicevamo, e Stevenson non ce lo vuole nascondere. Si annida nel buio e può abitare la parte oscura dell’uomo. “… il confronto con il male – scrive Goffredo Fofi nella postfazione al volume - è ancora una necessità, un modo di crescere e di sapere – di sapere i nostri limiti e i limiti del mondo, i limiti della conoscenza. Stevenson sapeva bene che la parte nera è altrettanto reale della parte bianca…

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