domenica 13 maggio 2012

Trilogia del limite

Poco dopo la pubblicazione de L’Onda, ricevetti una mail dal proprietario di una libreria nel Regno Unito a proposito dell’illustrazione pubblicata qui sotto.
Siamo un po’ disorientati da questa doppia pagina, ci sembra che manchino alcune parti della bambina e dei gabbiani. È corretto? Abbiamo verificato con il nostro fornitore, il distributore e un’altra libreria, ma le copie di magazzino sono sempre uguali alla nostra. Ci è sfuggito qualcosa o la tipografia ha commesso un errore?” (Suzy Lee, La trilogia del limite)

Suzy Lee, L'Onda, Corraini, 2008

La domanda era certo legittima e permette all’autrice di lanciarsi in una ricognizione acuta e approfondita delle ragioni della sua opera e, poi, delle ragioni stesse, tout court, del ‘libro illustrato’.
Ed è una riflessione così puntuale e seducente che verrebbe voglia di rinunciare ad ogni commento per rimandare, in toto, al testo del libro (Suzy Lee, La Trilogia del Limite); ogni parola, ogni frase, ogni esempio, ci appaiono infatti così necessari che senza l’uno o l’altro di essi il castello costruito da Suzy Lee stenterebbe a stare in piedi: un po’ come la ‘mappa dell’impero in scala 1/1’ di cui parlavano anni fa Borges ed Eco e che, proprio per la sua scala, verrebbe a coincidere con la realtà e sarebbe, di conseguenza, irrappresentabile.

Suzy Lee, L'Onda, Corraini, 2008

La trilogia cui fa riferimento il titolo del libro si compone di tre albi recenti della disegnatrice  coreana (Mirror, L’Onda, L’Ombra), tutti pubblicati in Italia da Corraini, che firma anche Il limite… Tre albi che raccontano una loro storia, certo, ma che, insieme, sono una grande metafora sulla realtà, l’immaginazione e il sogno, calibrata sulle caratteristiche tecniche dei singoli libri (carta, legatura ecc.) che diventano parte essenziale del racconto complessivo e che sono, proprio per questo, irrinunciabili.

Vale però la pena di rispondere subito alla domanda che poneva il libraio qualche rigo sopra. Non c’era errore, naturalmente, e la spiegazione della singolarità della cosa è anche la chiave di volta per capire, se non tutto, qualcosa del processo di progettazione e di lavoro dell’autrice.

Suzy Lee, L'Onda, Corraini, 2008

Per convenzione, una specie di regola non scritta ci dice Suzy Lee, nel centro di una doppia pagina di un albo illustrato, nello spazio occupato dalla legatura cioè, non si disegna, per evitare che la tavola venga troncata e resa illeggibile dalla piegatura e dalla confezione. Questo perché si tende a privilegiare la leggibilità ‘intera’ della doppia pagina e non si concepiscono le due pagine come unità autonome, anche se collegate, con una propria logica di contrasto e di contatto. La legatura centrale, di conseguenza, è il ‘limite’ fisico che può o non può essere valicato a seconda di quanto si vuole che mondi comunque ‘separati’ si tocchino e mescolino i propri elementi.

Suzy Lee, L'Onda, Corraini, 2008

Nella pagina di sinistra de l’Onda, quindi, c’è lo spazio della bambina che gioca sulla sabbia e in quella di destra lo spazio del mare che si frange nel bagnasciuga ma che non ‘schizza’ mai nella pagina a fronte. Quando l’onda riesce finalmente a entrare nello spazio della bambina ci sarà un percettibile cambio di registro. Gli ambienti si sono mescolati e si potrebbe dire che l’immaginazione ha fatto breccia nella realtà e l’ha ‘contaminata’. Qualcosa è, in ogni caso, decisamente cambiato.

Storia minima e senza parole, ma Suzy Lee ci conduce per mano tavola dopo tavola dandoci una specie di 'guida breve' alla lettura, chiosando e precisando ogni particolare di ogni singola tavola, nel gioco continuo dei rimandi dall’una altra pagina del libro. Ci invita a guardare meglio e quindi a capire meglio, ci chiede di entrare a far parte della storia, di trovare il nostro posto nelle pagine, nella realtà o nell’immaginazione, o anche in quello che ‘crediamo’ sia realtà, o in quello che crediamo sia ‘immaginazione’. Violando o rispettando, continuamente, ‘i limiti’.

Suzy Lee, Mirror, Corraini, 2003

Lo stesso esame l’autrice lo riserva agli altri due libri della Trilogia (Mirror e l’Ombra), dove la legatura e la divisione delle pagine continuano ad essere la caratteristica di base che permette al racconto (l’immagine allo specchio, nel primo caso, le ombre sul pavimento nel secondo) di aggiungere tasselli al discorso complessivo che Suzy affronta con grande rigore metodologico, e che altro non è se non il passaggio da una dimensione all’altra e la riflessione su come l’una possa influenzare e condizionare l’altra. Cosa ci sarà quindi al di là dello specchio? Qual è la sostanza del mondo delle ombre. E come potranno superare i propri limiti?

Suzy Lee, Ombra, Corraini, 2010

Suzy Lee, Ombra, Corraini, 2010

Suzy Lee, La Trilogia del Limite, pagine 176, Corraini 2012, euro 20,00.

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