martedì 25 settembre 2012

Musei e donazioni. Letizia Galli a Moulins

Inaugura venerdi 12 ottobre la grande antologica di Letizia Galli presso il Museo dell'Illustrazione di Moulins. La mostra (Le dessin en jeu) è l'atto di omaggio per la grande donazione che l'artista ha fatto all'istituzione (quasi tremila disegni che coprono più di vent'anni di febbrile attività).
Nell'occasione sarà anche presentata la monografia su Letizia edita da Silvana editoriale. La mostra resterà aperta fino al 20 gennaio 2013.

Letizia Galli, che da tempo si batte per il riconoscimento pubblico e la conservazione dei patrimoni e dei giacimenti dell'illustrazione, ci ha inviato una riflessione che volentieri pubblichiamo di seguito.



Storia della donazione
Letizia Galli


È stato dopo il secondo tentativo di furto con scasso subito nei tempi in cui abitavo a Milano (tentativo che aveva portato al rovesciamento del contenuto dei cassetti contenenti gli originali, alla ricerca vana di non si sa quale nascondiglio di non si sa quale tesoro), che il quesito sulla conservazione dei miei disegni cominciò a far capolino nella mia mente.
Più tardi a Parigi, avendo quasi del tutto rinunciato a vendere i miei originali e quindi a smembrare un'opera unitaria,  subii una tempesta che scoperchiò il tetto di numerose abitazioni della città, compresa quella dove mi trovavo. Miracolosamente riuscii a salvare dai fiumi d'acqua che si infiltravano dalle travi, la maggior parte dei miei originali.

Dopo il noto e tragico incendio e la distruzione della totalità delle opere custodite nell'atelier di André François, iniziai a indagare sulla possibilità di assicurare i miei originali, ma anche questa strada risultò vana, dati i costi elevatissimi che non avrei potuto sopportare e la blindatura della totalità di porte e finestre richiesta dall'assicuratore.
Una conservazione protetta a domicilio dei disegni risultò quindi impossibile.
La trasmissione ai miei familiari anche, dato il volume considerevole dei pacchi, di cui, immagino si sarebbero disfatti, considerandolo un peso maggiore. Cominciai comunque ad archiviare gli originali.
Alle epoche lontane sia pur feconde della mia attività iniziale, corrispondevano pochi originali, al più fotografie e documenti stampati (pubblicità, design, packaging ecc.) Gli originali a quell'epoca non erano considerati di proprietà dell'autore e solo dopo le lotte portate avanti dagli autori stessi e dall'Associazione degli Illustratori, questo diritto fu legittimato.
Gli originali di un intero libro, pubblicato da una nota casa editrice spagnola, furono persi senza alcun indennizzo in una spedizione "postale" o finirono, come è più probabile, a decorare le camerette dei bambini dei caporedattori.

Questa immagino, la storia comune a tutti coloro che esercitano questo mestiere e che si sono affermati nel campo dell'editoria per bambini: ogni giorno i pacchi dei disegni si accumulano nei cassetti, rimangono lì a tracciare la storia della nostra vita artistica, rischiando di essere distrutti o andar persi per un motivo o per l'altro.

La conservazione

Come fare?
A chi potrebbero servire?
Quanto valgono?

Ecco a mio avviso le tre questioni centrali che sfiorano tra l'altro, nella specificità dell'attività artistica di opere dedicate all'infanzia, il fatto non indifferente di aver creato dei libri che sono stati conosciuti, letti e amati da molti bambini nel corso del tempo. Questi hanno fatto diventare alcuni di questi libri, i loro libri di riferimento, ricordo indelebile della loro giovane esperienza, base e fondamento probabile del loro gusto artistico e della loro idea di rappresentazione.
Così si è fatta avanti per me l'idea della "conservazione" ed il miglior luogo indicato a questo scopo, altro non poteva essere che un Museo. Museo intendiamoci, nell'accezione moderna di luogo aperto, interattivo e piacevole e non un polveroso e impermeabile luogo di accumulazione.

Musée de l'Illustration de Moulins

Ho ricercato questo possibile spazio nel mio paese di origine, senza alcun successo. Ne ho trovato uno in Francia e mi sono quindi impegnata in questa attività che ha richiesto un impegno considerevole e che giudico personalmente "pionieristica".
Il "Centre de l'Illustration" di Moulins era già dotato di una sua sede prestigiosa, con sale di conservazione tecnicamente perfette ed aveva acquistato, con i soli e non generosi apporti finanziari dell'amministrazione pubblica, un fondo di importanti originali di illustrazioni per l'infanzia.
L'idea di proporre l'acquisizione di alcuni originali (con l'abituale smembramento delle unità-sequenza di cui ogni libro è fatto) non avrebbe però risolto il mio problema di conservazione della totalità della mia opera.

Musée de l'Illustration de Moulins

Da qui la mia proposta di donazione totale che è stata accettata con entusiasmo dai funzionari del Centre. La stesura dell'atto notarile di donazione in vitam e la stima complessiva delle opere donate (2906 disegni originali), hanno preso due anni di lavoro intenso e l'atto stesso è stato firmato nell'ottobre 2010. Sono convinta che l'esemplare di questo atto potrà servire per altre donazioni a venire.
L'atto prevede, oltre ad altre numerose clausole, che l'autore rimanga comunque proprietario del suo copyright sulle opere donate e dei suoi proventi. Le opere in conseguenza sono disponibili per esposizioni, pubblicazioni, ristampe ecc. Recente è infatti la mia Mitologia stampata in lingua italiana e oggetto di una mostra al Museo Archeologico di Napoli con opere provenienti dal Centre de l'Illustration.
La mia donazione ha inoltre contribuito, con l'arricchimento dei fondi, al passaggio di statuto da "Centre de l'Illustration" a "Musée de l'Illustration", cosa che ritengo assai importante.
Il Museo ha predisposto all'occasione della mostra antologica del 12 ottobre prossimo, anche  la pubblicazione della mia monografia.
In Europa esiste un solo Museo attivo di carattere generale in Germania, fondato nel 1982 grazie ad un lascito di opere e di denaro privato, il Museo di Troisdorf, vicino a Colonia. Esistono poi fondazioni e musei nominativi, cioè dedicati ad una sola figura artistica.

Segni premonitori

Sono convinta che la mia donazione contribuirà nel futuro alla considerazione del tutto meritata della nostra attività artistica, finora considerata "arte minore", peggio ancora "illustrazione".
Vi sono alcuni segni in questo senso e le cose mi pare si stanno muovendo, sia pure nel difficile momento attuale.
Il Rijsk Museum di Amsterdam, che ospita le maggiori e straordinarie opere d'arte fiamminga, ha di recente acquistato 120 originali di Dick Bruna, che sono anche conservate al museo di Utrecht a lui intitolato. All'interno di questa acquisizione al Rijsk vengono organizzate regolarmente attività e ateliers con i bambini.
Mi pare che questo dimostri che le opere di Dick Bruna siano state cosi' elevate a quella che si chiama semplicemente "arte", per la prima volta ammessa in un Museo Nazionale.
Le attività con i bambini fanno parte anch'esse del concetto moderno di "Museo aperto", con scambi, circolazione e fruizione con l'esterno.
La rivalutazione del nostro mestiere sta prendendo forma anche in un altro senso e cioè, i prezzi irrisori offerti fino ad ora per l'acquisto degli originali, stanno sensibilmente salendo: è nota la quotazione altissima degli originali di Maurice Sendak in America e, recentemente, la quotazione ragguardevole raggiunta ad un'asta francese di un noto artista italiano. Il mercato d'arte inizia attraverso queste quotazioni, a riconoscerne il valore.

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