martedì 11 dicembre 2012

La Milano di Valentina



Inaugura giovedi 13 dicembre, e rimarrà aperta fino al 26 gennaio 2013, presso la Galleria Nuages (via del lauro 10, Milano), l'antologica di Guido Crepax, La Milano di Valentina. In esposizione quaranta tavole originali tratte da alcune tra le storie più significative di Valentina, realizzate tra 1970 e il 1976: Il bambino di Valentina, Il manoscritto trovato in una carrozzella, Valentina intrepida, Pietro Giacomo Rogeri, Moscacieca, Valentina nel metrò.

Guido Crepax, Mosca cieca, 1975

Milano e Valentina sono le protagoniste di molte avventure. La metropolitana diventa luogo di
incontri surreali. Un violoncello viene conteso tra le vie del centro. Altri luoghi della città sono teatro di piccoli misteri quotidiani e sogni ad occhi aperti. Qui, nella sua Milano, Guido Crepax ha realizzato gran parte delle opere, facendone il palcoscenico di storie dove la città è a volte riconoscibile, a volte trasfigurata da una fantasia visionaria.

Guido Crepax, Il bambino di Valentina, 1971

Guido Crepax sarà certo ricordato come il 'papà' di Valentina, la fotografa dalle lunghe gambe e dal caschetto alla Louise Brooks che turbò, per decenni, i sogni perbene di una generazione di italiani in via di emancipazione. Nata sulle pagine di Linus nell'ormai lontano 1965, Valentina non fece fatica a ritagliarsi uno spazio autonomo e importante nel fumetto 'alto' e nella cultura di massa. I suoi sogni erotici, sado e maso, il suo essere contemporaneamente oggetto e soggetto sessuale furono la chiave mondiale del suo successo. Non solo: da La curva di Lesmo (la prima storia pubblicata nell'aprile del 1965 su Linus, in cui appare alla terza puntata Valentina Rosselli), Crepax inizierà una sua profonda revisione nella logica del  fumetto tradizionale, frammentando le tavole in sequenza quasi cinematografica, rivoluzionando la costruzione della pagina e il tempo della lettura.

Guido Crepax, Baba Yaga, 1970

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